Spiegazione scritta opera V.I.T.R.I.O.L.

Viste le numerose incomprensioni e richieste di spiegazione, abbiamo ritenuto opportuno dare al pubblico una descrizione sommaria del monumento esposto a Villar Focchiardo per la 53° festa del marrone.

L'arte non dev' essere giudicata, l'arte dev'essere compresa.

Prefazione:

L’artista considera l’arte il creare con le proprie mani qualcosa che si ha dentro nel proprio cuore, esprimere sè stessi con opere che hanno come primo obiettivo il destabilizzare le convinzioni della massa in modo tale da creare quella voglia di sapere, quella voglia d’indagare che è la base portante, secondo i pensieri dell’artista, per elevarsi spiritualmente.

Per la realizzazione dell’opera ci sono voluti più di sei mesi di lavoro, ed in quest’arco di tempo il Crimeni ha cambiato più volte il disegno dei manufatti, cercando ogni volta di trasferire più informazioni possibili al pubblico osservatore.

Per quanto riguarda la pittura l'autore ha utilizzato i colori oro, argento, bronzo e nero antichizzato

Spiegazione:

All’apice di questa scultura in acciaio c’è, di profilo, una testa di un essere umano, con: all’altezza degli occhi, un triangolo con la punta che dà verso l’interno, chiaro invito a rivolgere lo sguardo verso se stessi; subito dopo, dietro il capo c’è un compasso che per l’artista simboleggia l’apertura mentale, accessorio indispensabile per intraprendere il viaggio per arrivare al verò sé, al vero io;

pertanto, più è ampio il raggio del compasso, maggiore è la capienza d’informazioni che verranno elaborate, al contrario, le informazioni saranno indiscutibilmente limitate.

Vedi figura sotto:

Ai lati dell’opera troviamo 6 simboli, in questo caso l’artista li utilizza per trasmettere all' osservatore l’illusione della separazione: tra religioni, culti e tradizioni, infatti i simboli vengono trattati come monito, una sorta d’invito a prendere coscienza, che, su questo pianeta c’è chi, attraverso un lavoro su di sè, riesce a trasmutare in positivo, tutto ciò che ai nostri occhi è condannato e visto come negativo, al tempo stesso si invita a conoscere la storia degli israeliani ed approfondire i loro culti, visto che l’albero della vita ebraico (simbolo in alto sulla destra) pare essere lo stesso menzionato dalla Genesi.

Inoltre, si vuole mettere in risalto il fatto che noi, ancora oggi, utilizziamo il sistema numerico arabo-indiano (simbolo in basso sulla destra).

Infine, si vuole spingere l’osservatore, verso un’analisi di sè stesso attraverso il comportamento delle personalità racchiuso nell’enneagramma (simbolo a destra, in mezzo ai 2 descritti precedentemente).

Vedi figura sotto:

Entrando più nel dettaglio sulla sinistra ci sono 3 simboli collegati tra di loro con una catena, nel simbolo inferiore, c’è la testa di un caprone, racchiuso dentro ad un pentagramma con la punta rivolta verso l’alto, utilizzato dall’artista e dall’immaginario collettivo per evocare tutti gli istinti negativi, animaleschi e primitivi intrinseci nell’ essere umano. Sotto il caprone la catena è girata su se stessa più volte, la catena per l’artista sta a simboleggiare l’energia generata da questi istinti, che può essere utilizzata e trasmutata in 2 modi differenti.

L’energia creata per esempio da un atto sessuale ha, per l’artista, il potere di aprire e sbloccare i 7 chakra, che per la filosofia buddhista sono presenti all’interno del nostro corpo sottoforma di ghiandole & simili.

Pertanto, in questa raffigurazione, l’artista ha voluto comunicare le due possibilità che ha l’individuo: da una parte l’energia viene scaricata verso il terreno, o, nel sesso della donna per generare nuova vita, rappresentata nell’opera attraverso la catena che va verso il basso, dalla testa del caprone, oppure, si ha la possibilità di governare quella stessa energia utilizzandola, ad esempio per l’apertura del chakra del cuore (Anahata) simbolo a metà dei 3 presi in considerazione, e, sempre allo stesso modo, e non senza costanza e volontà, trasmutare questa energia per l’obiettivo finale del buddhismo, l’illuminazione, attraverso l’apertura del “terzo occhio” (Ajna), il simbolo superiore dei 3 presi in considerazione sulla sinistra, dove la catena finisce e non continua.

Sul lato destro del monumento invece, vi sono altri 3 simboli, non collegati tra di loro; scendendo con lo sguardo dall’alto verso il basso troveremo come primo simbolo “l’albero della vita” ebraico, utilizzato nella Cabala per descrivere le leggi dell’universo ed i suoi processi di creazione. Rispetto ai 7 chakra della tradizione orientale precedentemente menzionati, per questa corrente di pensiero, ci sono 10 centri o fondamenti energetici chiamati Sephirot, i quali corrispondono alle 10 tappe spirituali che si percorrono nell’unione con Dio, ogni Sephirot ha un nome ed una linea di congiunzione che rappresenta la via o il sentiero della Saggezza.

Vedi figura sotto:

Sotto l’albero della vita, sempre sul lato destro, vi si trova l’enneagramma (dal greco ennea, nove, e gramma, disegno) il quale è un simbolo geometrico utilizzato in ambito psicologico.

Per l’artista questo è il simbolo con più fascino, e che più lo attrae.

Essendo un' icona molto complessa da descrivere invitiamo i lettori ad utilizzare più volte l'immagine appena sotto questo paragrafo.

Graficamente, il simbolo si realizza a partire da una circonferenza suddivisa in 9 parti uguali.

Questa "mappa" descrive nove tipi di personalità (al di là di tutte le possibili differenze individuali e i rapporti tra loro), e consente di individuare le tendenze principali di carattere, visioni del mondo e attitudini, nonché le più probabili ipotesi evolutive, permettendo di accrescere le proprie possibilità di auto-comprensione e di trasformazione interiore, con i propri punti di forza e le proprie aree di miglioramento.

Le nove personalità individuate dalla mappa sono correlate secondo uno schema che viene raffigurato con una stella a nove punte e che esprime il rapporto fra le due leggi fondamentali del 3 e del 7. Applicato alla condizione umana, il triangolo interno che collega i punti 3-6-9 rappresenta le tre "preoccupazioni" mentali principali: l’immagine (3), la paura (6), e l’autoesclusione (9), cui corrispondono altrettante emozioni. Mentre gli altri sei punti della stella (1-4-2-8-5-7), collegati fra loro da linee interne, corrispondono ad altre "fissazioni" ed emozioni.

Questo tipo di simbolo per l’artista è una sorta di modello, ogni individuo infatti adotta un certo tipo di personalità in base alla circostanza ed alla persona che ha di fronte; di conseguenza se un individuo è a scuola, adotterà la personalità dello studente, con i comportamenti relativi all’ambiente in cui si trova; allo stesso tempo,

lo stesso individuo terminata la giornata scolastica quando sarà in compagnia dei suoi amici terrà un altro comportamento, differente da quello precedente, e così via, il suo modo di essere sarà diverso a seconda che lui sia con la madre, con la sorella o con la fidanzata.

Pertanto in questo contesto, l’artista, utilizza l’enneagramma per far comprendere, all’osservatore, che le varie personalità assunte dall’essere umano durante la propria vita non sono altro che degli stereotipi che il mondo esterno ci impone di utilizzare, ma che sostanzialmente sono solo un' illusione.

Soltanto nel momento in cui l’individuo volge lo sguardo all’interno di sé, troverà la vera essenza del proprio essere.

Vedi figura sotto:

Sotto l’enneagramma, sempre sul lato destro, nell' opera si scorge un quadrato magico. L’artista ha inserito questa matrice quadrata per più motivi, il primo è da collegarsi alla propria data di nascita, essendo nato il giorno 15 del mese di settembre ha voluto creare questa tabella in cui la somma dei numeri presenti in ogni riga, in ogni colonna e in entrambe le diagonali dia sempre lo stesso numero, il 15 appunto. Inoltre, come sintetizzato nello schema qui sotto, se contiamo gli angoli presenti nella geometria di ciascun numero, noteremo che il numero di angoli corrisponde al numero stesso.

L’artista invita però l’osservatore a non fermarsi soltanto a questa versione, in quanto la storia dei numeri rivela tantissime altre origini dei numeri stessi. In altre parole di non prendere per vera qualsiasi cosa si trova su internet, ma di ricercare sempre la propria verità sulle cose, attraverso libri e ricerche, il suo scopo è di far trovare, all’osservatore dell’opera, l’unione fra tutte le rappresentazioni all’interno dell’opera stessa, quell’anello di congiunzione tra una filosofia ed un’altra.

Esempio di quadrato magico o matrice quadrata:

Per quanto riguarda la parte centrale del monumento, il riuscire a dare una descrizione completa ed approfondita di tutti i pensieri espressi dal Crimeni, diventa un’impresa ardua e laboriosa, pertanto siamo costretti a sintetizzare il più possibile.

Con quei 3 cerchi concentrici, il creatore e realizzatore della scultura in acciaio, vuole trasmetterci il proprio modo di vedere il tempo (ciclico e non lineare), invitando ad uscire dalla superstizione, rappresentata dal numero 13 e dall’oroscopo (cerchio esterno). Tutti fardelli che, sempre secondo il Crimeni, rappresentano delle barriere da superare per raggiungere la congiunzione con Dio.

Per il suo modo di pensare, infatti, la paura di un numero (in questo caso la triscaidecafobia), o, l' esser convinti che certe giornate siano più o meno positive in base all’oroscopo del giorno, sono sinonimo di poca fede e dell' essere separati dalla Matrice Divina.

Il cerchio centrale invece, si presenta come un Tao cinese, con all’interno 8 icone in contrapposizione: da una parte vi sono i segni che rappresentano l’essere maschile, il simbolo positivo, l’antico simbolo del sole ed un cerchio nero identificatore del male, dall’altra parte invece troviamo l’essere femminile, la luna, il simbolo del bene e quello della negatività.

Vedi figura sotto:

Questa raffigurazione identifica il principio di dualità, principio essenziale da comprendere per l’artista per sentirsi dentro, la presenza di Dio, in quanto il principio rappresenta la vita dell’uomo: corpo/anima, buono/cattivo ecc.. e, il non accettare che l’altissimo è presente in ognuna di queste cose, a prescindere dal nostro punto di vista, è da comparare ad una visione immatura della vita stessa, solamente accettando che Dio è creatore del tutto vi farà sentire parte di lui e non separato da lui, da qui il numero 1, l’essere uno con Dio, non significa nient’altro che sentirsi parte del tutto e che appunto, Dio è nel tutto.

 

Ora si può comprendere il perché il Crimeni scelse V.I.T.R.I.O.L. come nome della sua opera, Visita interiora terrae rectificando invenies occultum lapidem, significa “Visita l’interno della terra, e rettificando (con successive purificazioni) troverai la pietra nascosta (che è la vera medicina)”.

 

Ancora una volta un invito ad indagare la propria anima.